Conai – il Consorzio nazionale Imballaggi, senza scopo di lucro, finalizzato al recupero, riciclo e valorizzazione dei materiali di imballaggio – ha indetto l’ottava edizione del bando con il patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica; erano chiamate a concorrere aziende che nel biennio 2019-2020 avessero immesso sul mercato soluzioni di packaging innovative ed eco-sostenibili.
Sui 326 prodotti presentati, poco più della metà sono stati riconosciuti come in linea con gli obiettivi ambientali fissati dal Conai: fra questi, r-cuneo portabobine di Repulp, destinato alla logistica nel settore plastica e già utilizzato da un’altra azienda lucchese, la Selene, di cui Repulp è uno spin-off.
“In realtà la valenza ambientale dell’r-cuneo portabobine è doppia, relativa sia all’eco-design oggetto del bando di Conai sia anche al materiale con cui è realizzato – spiega il titolare di Repulp Marco Severini – si tratta di un sistema innovativo che consente di trasportare le bobine di plastica senza danneggiare i pallet su cui queste vengono adagiate né condizionarne l’utilizzo per bobine della stessa natura e dimensione. La modalità tradizionale di trasporto delle bobine prevede che sui pallet vengano inchiodate delle selle di legno che ne vanno ad alterare la struttura e la funzionalità: il nostro cuneo invece semplicemente si incastra, facilmente e senza chiodi, e altrettanto facilmente può essere estratto lasciando il pallet integro e disponibile anche per altri usi. Un sistema originale, quello che abbiamo progettato, per il quale abbiamo in corso le pratiche per il brevetto. Ma anche il materiale di r-cuneo portabobine è un unicum con forte valenza ambientale: si tratta infatti di plastica per il 50%-70% recuperata dallo scarto di pulper di cartiera e per il restante di plastica ugualmente riciclata proveniente da altre fonti.”
L’utilizzo di plastica ricavata dallo scarto di pulper non è casuale: Repulp è infatti nata dall’esperienza del progetto europeo LIFE-Ecopulplast, con l’obiettivo di dare nuova vita alla plastica derivante dallo scarto di pulper. Come noto infatti lo scarto di pulper delle cartiere è costituito in buona parte da plastiche che, attraverso complessi processi di riciclo, possono essere riutilizzate sottraendole all’abituale destinazione verso le discariche o la termovalorizzazione. Al progetto LIFE-Ecopulplast aderì nel 2015 Selene che, dati i risultati positivi emersi, volle poi dare l’impulso per la costituzione in società autonoma di Repulp.