Esattamente un anno fa, Silvia Costa, è stata nominata dal Governo Conte: commissario straordinario per “prendersi cura” dell’ex carcere di Santo Stefano, nell’isolotto accanto a Ventotene, cuore storico e pulsante da cui nacque l’idea di Europa «Una Scuola di alti pensieri dove saranno ospitate esperienze di cittadinanza, di formazione e di creatività artistica».
Questa l’idea di Silvia Costa, Commissaria straordinaria di Governo per il recupero e la realizzazione dell’ex carcere borbonico sull’isola di Santo Stefano, per trasformare il luogo dove per 200 anni sono stati imprigionati detenuti comuni insieme a oppositori politici, come Luigi Settembrini e Silvio Spaventa fino agli antifascisti e padri costituenti Sandro Pertini e Umberto Terracini. «Quest’anno – ha spiegato la Commissaria – proprio in una fase importante di rilancio del progetto politico europeo dopo la crisi pandemica, si celebreranno gli 80 anni del Manifesto di Spinelli, Rossi e Colorni, scritto nel confino dell’isola di Ventotene. Sarà l’occasione anche per legare questa storia a quella meno nota ma significativa dell’ex carcere dell’isola di Santo Stefano. Un carcere durissimo, che solo nel 1952 dopo la nascita della Repubblica democratica, con l’arrivo del direttore illuminato, Eugenio Perucatti, a cui vorrei si intitolasse il museo, conobbe una vera trasformazione e una nuova vita che va raccontata».
Sarà una riqualificazione ecosostenibile con finalità prevalentemente culturali, dunque, considerando il valore naturalistico del sito ma, soprattutto, il ruolo che questo edificio ha rivestito nella storia della Resistenza fino al fascismo.
Il progetto conta su un finanziamento di 70 milioni di euro, destinato dal CIPE agli interventi necessari per preservare la struttura e consentirne la valorizzazione. Santo Stefano può e deve diventare il simbolo della ripartenza dell’Europa. Un progetto rivolto prevalentemente alle giovani generazioni e teso al rafforzamento della coscienza europea.
Il cronoprogramma del progetto può essere così sintetizzato: quest’anno si bandirà la gara e si darà ufficialmente avvio ai lavori per la messa in sicurezza, seguirà l’approvazione del progetto di approdo, l’avvio dei lavori, lo studio di fattibilità e sarà bandito un concorso internazionale di progettazione dell’intero complesso. Nel 2022 durante i lavori sarà già possibile condurre visite guidate e svolgere cantieri scuola, sarà avviata la riqualificazione dei giardini e del paesaggio e realizzati importanti interventi artistici. Nel 2023 il luogo ospiterà residenze formative, artistiche e giovanili, si appronteranno lavori di allestimento museale e servizi connessi, eventi e spettacoli e percorsi ambientali.