1,9 milioni toscani in partenza tra giugno e settembre, giro d’affari da 2,2 miliardi di euro a cui sommare la spesa di connazionali e stranieri
Cala il turismo dall’estero, soprattutto nelle città d’arte. Cresce l’appeal di settembre e la stagione si allunga verso l’autunno per effetto del cambiamento climatico.
Per i toscani sarà una vera “estate italiana”, quella 2025: uno su due partirà infatti per le vacanze, privilegiando mete nazionali (soprattutto costiere) nel 90 per cento dei casi. Sono i dati previsionali dell’Ufficio studi di Confcommercio Toscana, che ha riparametrato a livello regionale i dati dell’ Osservatorio Turismo Confcommercio in collaborazione con SWG.
Saranno quindi circa 1,9 milioni i toscani in viaggio tra giugno e settembre, il 5 per cento in più rispetto allo scorso anno. Nove su dieci resteranno in Italia, anche nella stessa Toscana, spezzando la vacanza in più short break (almeno due). Gli altri andranno all’estero.
Mesi preferiti e impatto economico
Agosto resta il mese preferito per i soggiorni di una settimana o più, vista la coincidenza con le chiusure per ferie di molte aziende. Ma sale nelle preferenze anche il mese di settembre, con il traino di prezzi più contenuti e clima più mite. Sul fronte della spesa, il budget medio si attesta intorno a 1.170 euro a persona per l’intero periodo estivo, stabile rispetto all’anno precedente. Nel complesso, il giro d’affari sviluppato dai toscani in vacanza sarà di almeno 2,2 miliardi di euro.
Tipologie di alloggio
Per quanto riguarda le sistemazioni, il 21 per cento dei pernottamenti sarà in hotel, seguiti dai bed & breakfast con il 17 per cento. Le case in affitto a breve termine rappresentano il 13 per cento, mentre il 14 per cento degli italiani alloggerà in seconde case di proprietà o presso amici e parenti. Agriturismi, campeggi, villaggi vacanze e resort completano il quadro delle preferenze. Le destinazioni privilegiate sono ancora una volta le località di mare, scelte dal 24 per cento dei vacanzieri per almeno una delle vacanze estive. A seguire, quasi alla pari, città d’arte, località montane e piccoli borghi, con percentuali tra il 10 per cento e il 12 per cento. Le mete di campagna raccolgono invece il 6 per cento delle preferenze.
Tendenze incoming e criticità
Più difficile fare i conti con il turismo incoming in Toscana. “ Se è vero che la maggior parte dei nostri connazionali resterà in Italia, la Toscana ha buone speranze di intercettarne molti, grazie alla varietà dell’offerta che garantisce, fra mare, città d’arte, campagna e terme ”, sottolinea il direttore generale di Confcommercio Toscana Franco Marinoni, “speriamo che riescano, non dico a colmare, ma almeno a tamponare le perdite sul fronte del turismo internazionale.
Nelle città d’arte le presenze straniere sono in calo, soprattutto da Stati Uniti e Germania, visto che i mercati russi e orientali purtroppo già brillano per assenza da qualche anno. Tra conflitti e tensioni economiche, non c’era da aspettarsi altrimenti: il dollaro si è svalutato rispetto all’euro, la Germania è in recessione. Crescono invece, a detta dei nostri imprenditori, le presenze di belgi e olandesi. E c’è la speranza di un recupero tra settembre e ottobre, quando la morsa del caldo si attenuerà e le temperature saranno più sopportabili per gli europei del nord, tedeschi compresi.
Il cambiamento climatico sta influenzando molto anche il turismo, con uno spostamento in avanti della stagione che già nel settore dei campeggi si fa sentire da qualche anno. È un fenomeno che va monitorato con attenzione, per adeguare la nostra offerta ricettiva alle nuove richieste del mercato internazionale”.